
Ricordiamo i fatti: la direzione comunica che si terrà il corso per mulettista il sabato… il lavoratore comunica che ha degli impegni con i muratori in casa, la direzione gli spedisce un telegramma ma le difficoltà del lavoratore non cambiano. Viene contestata la mancanza, si chiedono le giustificazioni con la presenza del sindacalista e poi nonostante i chiarimenti forniti arriva il licenziamento.
Dal 17 marzo a Vincenzo viene impedito di lavorare.
La direzione nel merito accampa l’obbligo di partecipare ai corsi sulla sicurezza che vale durante l’orario di lavoro (e il sabato non è mai stato lavorativo per Vincenzo). L’applicazione delle norme di legge sulla sicurezza sono un obbligo (alcune leggi sono del 1955 altre più recenti ma ancor oggi muoiono 3 lavoratori al giorno e oltre un milione all’anno sono gli infortuni).
Nessuno può e deve sottovalutare … ma chi paga sono i lavoratori.
L’uso della contestazione disciplinare e della sanzione massima il licenziamento sono arbitrari per la mancata presenza ad un corso che era possibile risolvere con poche decine di euro iscrivendo il lavoratore ad uno dei tanti corsi disponibili da parte delle società di formazione.