sabato 15 gennaio 2011

ACCORDO FIAT MIRAFIORI: IL 47% DEI LAVORATROI DICE NO, ACCORDO APPROVATO PER POCHI VOTI.

La lunga notte del referendum si è conclusa quasi all'alba. II no in vantaggio grazie agli operai delle catene di montaggio, poi la scossa decisiva dal seggio degli impiegati. Operazioni di spoglio in ritardo per un errore sulle schede che ha anche fatto rettificare l'affluenza al 94,6%. Rissa al termine dello spoglio: la Fismic esulta, ne nasce un diverbio, un rappresentante Fiom colto da malore.

TORINO - Il sì prevale di misura a Mirafiori. Al termine di una lunghissima notte di scrutinio (i seggi si son chiusi alle 19.30, i risultati finali si sono avuti dopo le 6 del mattino), i voti favorevoli all'accordo separato del 23 dicembre 1 sono stati il 53%, quelli contrari il 47%. Altissima l'adesione al referendum, che ha superato il 94,6% (circa 5.139 persone) degli aventi diritto. Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti: "Hanno vinto le ragioni del lavoro".

Tensione prima della fine dello spoglio delle schede. Quando si è avuta la certezza matematica della vittoria del sì, un esponente della Fismic ha esultato, e ne è nato un violento diverbio con alcuni rappresentanti della Fiom; uno di questi è stato colto da un malore ed è stato necessario l'intervento di un ambulanza. Un episodio che ha ulteriormnente rallentato il conteggio definitivo dei voti.

giovedì 13 gennaio 2011

Dai lavoratori degli appalti Parrini un esempio di determinazione.

Esprimiamo la massima solidarietà ai lavoratori degli appalti Parrini-Corena di Nerviano (MI).

La determinazione dei lavoratori, che stanno occupando i magazzini dell'azienda da più di due settimane, è un esempio per tutti gli sfruttati degli appalti e sub appalti del settore della logistica e del trasporto merci.

Un settore che troppe volte e in maniera crescente vede la negazione dei diritti minimi contrattuali e condizioni semi schiavistiche di lavoro.

Una giungla di appalti, sub appalti e consorzi di cooperative dove stabilità dell’occupazione, salario contrattuale, salute, diritti e dignità sono rare eccezioni e non regole.

Particolarmente importante è la capacita dimostrata in questa occupazione lotta di saper parlare e connettersi con le altre situazioni di lotta presenti nel territorio.

Capacità di uscire dall’ambito strettamente aziendale che risulta necessaria a tutti i lavoratori in questa gravissima situazione di crisi, che vede i padroni, le aziende sempre più all'attacco e sempre più loro stessi determinati a mettere sotto totale ricatto i lavoratori di tutti i settori.

Invitiamo tutte le strutture, delegati e lavoratori a esprimere la propria solidarietà ai lavoratori in lotta dell’appalto Alfa coop. Parrini-Corena anche inviando comunicati alla seguente email legnano@usb.it, e fax di denuncia agli uffici di Milano della Parrini al fax: 02.76119011.

Roma 12 gennaio 2011

p. Esecutivo nazionale USB Privato

Luigi Marinelli

Perché Lavoratrici e Lavoratori Alfa coop. Parrini-Corena sono in occupazione permanente nel luogo in cui hanno lavorato per anni?


Non è per convincere la luna ad entrare nel pozzo, o gli gnomi a consegnare la pentola di pepite da cui nasce l'arcobaleno e neppure per scippare il Santo Graal ai permalosi templari, la lotta della Corena di Nerviano occupata dal 27 dicembre, ha il fine di tutelare l'occupazione di 65
persone alle minime condizioni normative e retributive previste dal CCNL trasporto merci e logistica, senza deroghe o condizioni capestro.
Ma ciò, nel settore degli appalti e sub-appalti della logistica, è impensabile! Un mondo del lavoro basato sullo schiavismo, alimentato dal ricatto occupazionale che si ripresenta ad ogni cambio di
appalto e/o sub-appalto, con il solitodispositivo che vede le società subentranti, senza nessun obbligo di integrare i lavoratori già presenti allestesse condizioni normative e retributive previste dal CCNL di settore.
Ergo “lavori solo se mi costi meno di ieri e più di domani” questa è la rappresentazione del piano inclinato in cui, ad ogni passaggio di società, si vedono scivolare diritti e salario con nuovi rapporti di lavoro, sempre più precari e a condizioni sempre peggiori. Siamo arrivati a limiti che vedono lavoratrici e lavoratori produrre al costo di 3/5 euro all'ora tutto compreso (13°, 14°, ferie, rol, tfr, ecc.), dove il monte ore straordinari, praticamente imposto e spesso pagato fuori busta o come “trasferta italia”, si alterna a sospensioni dal lavoro e retribuzione per la sola unilaterale
decisione dei capo'.
Queste condizioni sono favorite anche dal ricatto che lega i lavoratori immigrati alla figura
di non-cittadini, in quanto se licenziati, perdono il diritto di restare in Italia e dopo soli 6 mesi diventano illegali a rischio di arresto e per questo prediletti dai “signori dei sub-appalti”.

A ciò sommiamo l'evanescenza che la gran parte delle società sub-appaltanti dimostrano, infatti il dispositivo che si riproduce in questi casi vede la nascita di una coop. ad hoc, spesso finanziata e/o collegata direttamente alla società committente o intermediaria nell'appalto, che gestisce il servizio per la durata dell'assegnazione e finisce in liquidazione coatta o fallimento al termine del sub-appalto. Le conseguenze sono spesso scontate: IVA inevasa, debiti insoluti sia nei confronti
dell'erario che dei fornitori, stipendi non pagati ai lavoratori che per rivendicare il dovuto, compresi i contributi mai versati, si devono affidare ai lunghi tempi dei ricorsi giudiziari o delle procedure di fallimento.

Senzaconsiderare che in caso di fallimento chi sborserà il TFR sarà il fondo INPS, caricando così sulla collettività il costo delle mere speculazioni di truffatori senza qualità. Questo e parte di quanto si cela dietro le logiche dei sub-appalti, dove i ricavi si fanno togliendo salario e diritti a chi lavora e dove le catene si società servono a creare cascate di fatture, alimentando un
vortice che svanisce nelle audaci contabilità di cooperative di comodo.

In questi giorni CGIL-CIS-UIL stanno concludendo la trattativa di rinnovo del CCNL trasporto merci e logistica, da quello che trapela è bastata la minima contrarietà da parte delle
associazioni padronali e di cooperative, per non inserire neppure questa volta una clausola sociale che garantisca l'occupazione, la dignità ed il salario ad ogni cambio di appalto. Mentre gli stessi interlocutori hanno trovato un'immediata sinergia unanime nell'inserire clausole che tolgono i diritti sindacali ai lavoratori che aderiscono al sindacalismo di base, limitandoli ai soli sindacati firmatari del CCNL, clausola che oggi vede la FIOM-CGIL a rischio di pagarne le proprie colpevoli conseguenze nei metalmeccanici. Oggi la CGIL esprime feroci critiche nei confronti delle
deroghe marchionniane, ciò potrebbe far sperare alla definitiva cancellazione del protocollo di deroghe ai CCNL per le coop. a danno dei lavoratori, ma temiamo che il solito conflitto di interessi, anche in questo caso, dimostrerà il dovuto peso, senza dare alcuna possibilità di scelta a chi ne subirà le conseguenze.

Sono però certo che questa lotta, come quelle di altri lavoratori della logistica, dalla Ta.Im. di Varedo, alla CLO di Lachiarella, alla coop. Papavero di Cerro al Lambro, rivendicando lavoro, diritti e dignità, rompono il silenzio su quanto accade a milioni di lavoratrici e lavoratori che tutti i
giorni lavorano in grigi capannoni anonimi, per pochi euro l'ora, garantendo a tutti noi le merci che giornalmente consumiamo.

Giuseppe Tampanella - USB Milano

Cardano al Campo I vigili minacciano lo sciopero

Amministrazione comunale e agenti di polizia locale ancora ai ferri corti a Cardano al Campo: la rappresentanza sindacale dei vigili, spalleggiati dall’Unione Sindacale di Base, tengono duro nella richiesta di una nuova sede di lavoro idonea e di attivazione del fondo pensionistico e previdenziale : «Ci rivolgeremo all’Asl e alla prefettura, ma siamo pronti anche a scendere in sciopero».

Sono due le questioni fondamentali che muovono gli agenti. Una è quella, sollevata mesi fa, della sede di lavoro, considerata non idonea e affetta da problemi strutturali che complicano il lavoro. «A distanza di mesi non è cambiato quasi nulla: è stato installato il condizionatore e sono stati spostati i faldoni dell’archivio dalle finestre, ma i problemi rimangono. Ad esempio la mancanza di un’armeria e piùà in generale gli spazi esigui» spiega Fausto Sartorato, sindacalista dell’Usb. «Lo stesso Aspesi ammette che è inidonea, ma a distanza di 8 mesi non ha dato risposte».
Il sindaco Mario Aspesi dal canto suo ricorda che nelle ultime settimane ha autorizzato un incontro tra le parti e ribadisce che «il tema dell’ambiente di lavoro degli agenti di Polizia Locale è noto e sotto controllo, ed è stato seguito nel tempo da un’azienda incaricata che ha redatto una relazione puntuale nel corso del 2010». Il primo cittadino ricorda poi che «in questi anni sono stati effettuati importanti investimenti per il rinnovo del parco automobili, dotandolo di un mezzo equipaggiato con le strumentazioni specifiche per la contestazione immediata delle contravvenzione, ma anche per l’acquisto di biciclette nuove che mi auguro vengano utilizzate. Tutto questo – chiarisce Aspesi - in considerazione del fatto che gli agenti di Polizia Locale stanno sulle strade e dedicano gran parte del loro tempo all’attività all’esterno del Comando». Ma al di là della questione dei mezzi, anche sulla sede ci si sta muovendo, cercando di riorganizzare gli spazi interni al Comune: «si stanno creando le condizioni per rivedere gli spazi a disposizione non soltanto degli agenti in servizio al Comando di Polizia Locale ma anche di tutto il restante personale comunale, nel rispetto delle leggi, del bilancio comunale e del patto di stabilità». I sindacati però continuano nella richiesta e tra pochi giorni si rivolgeranno all’Asl: «se non interverranno – conclude Sartorato andremo dalla Procura della Repubblica».
L’altra questione sollevata da agenti e sindacati è invece l’attivazione del fondo di previdenza e pensionistico per il personale. «Chiediamo che almeno venga riconosciuto il diritto alla costituzione del fondo, sulle modalità per alimentare il fondo discuteremo in futuro» . Anche in questo caso, gli agenti minacciano di rivolgersi, tra pochi giorni, alla Prefettura. «Ma se non succede nulla – conclude Sartorato -, gli agenti sono pronti a scendere in sciopero».

martedì 11 gennaio 2011

CARDANO AL CAMPO: Usb: “Ancora problemi di sicurezza nel comando della Polizia Locale”

Fausto Sartorato, dell'Usb, denuncia i tanti problemi presenti nel comando di Polizia Locale di Cardano

CARDANO AL CAMPO - "Illuminazione insufficiente, mancanza dell'armeria e del locale antibagno". Nonostante le continue segnalazioni sono ancora tante le cose che non vanno, nel comando della Polizia Locale di Cardano. A denunciare la situazione è Fausto Sartorato della segreteria provinciale dell'Unione sindacale di base.

IL QUADRO ELETTRICO BLOCCATO DA UN ARMADIO

E' passato quasi un anno dal sopralluogo fatto lo scorso 8 aprile nel comando della polizia locale di Cardano. In quell'occasione i rappresentante alla sicurezza dei lavoratori aveva rilevato numerose violazioni. "Quadro elettrico non accessibile perché bloccato da un armadio, illuminazione insufficiente, mancanza del locale armeria e del locale antibagno. Manca anche uno spogliatoio separato dal luogo di lavoro. Di tutte le mancanze lamentate in quell'occasione solo due sono state risolte - spiega Sartorato – è stato installato un condizionatore e sono state liberate le finestre prima ostruite da alcuni faldoni".

ASL E PROCURA

Il sindacato ha ora presentato domanda ufficiale per avere dal Comune tutti gli atti relativi a queste problematiche, domanda però respinta al mittente. "Ci dicono che l'accesso non è possibile perché si tratta di atti secretati. Ora faremo una nuova denuncia all'Asl e nel caso in cui anche questo non sia sufficiente ci rivolgeremo alla Procura della Repubblica". Il sindacato lamenta anche la mancata applicazione del comma 4 dell'articolo 208 del nuovo codice della strada che prevede che parte dei proventi delle multe vengano destinati ai fondi previdenziali della polizia locale. "Nella riunione sindacale fatta prima di Natale i lavoratori, all'unanimità, hanno deciso di inviare una lettera all'amministrazione chiedendo cosa abbia intenzione di fare. Per ora non ci è stata data nessuna risposta. I prossimi passi saranno quelli del tentativo di mediazione in prefettura e, se anche questo non porterà a niente, arriveremo allo sciopero".

tiziano.scolari@yahoo.it

Busto Arsizio: Da USB "ramoscello d'ulivo" al nuovo comandate della Polizia locale

Prove tecniche di pacifica convivenza tra il più "vocale" dei sindacati e il nuovo comandante della Polizia Locale di Busto Arsizio, Claudio Vegetti, da poco arrivato da Magenta. Si è svolto ieri un primo incontro, riferisce il rappresentante del sindacato Usb nella rappresentanza sindacale del Comune, Fausto Sartorato, fra il suo sindacato e il nuovo comandante: con esito positivo. «Cordiale e propositivo» il clima del confronto. «Il comandante ha le idee ben chiare: su tutte, quella di riconoscere il lavoro degli agenti» constata soddisfatto il rappresentante sindacale, a sua volta agente del corpo di polizia locale. «Avendo fatto la gavetta conosce le difficoltà del settore. Le problematiche che abbiamo sollevato restano, ne ha preso atto, vedremo come affrontarle». Insomma, accooglienza più che positiva: e c'era da attenderselo, dopo che con il precedente comandante gli screzi erano finiti addirittura in tribunale.

La Polizia Locale è attesa il prossimo 20 gennaio alla "sua" festa patronale, quella di San Sebastiano. A latere della celebrazione ufficiale, Usb, che rappresenta circa un terzo dei dipendenti comunali, inviterà il collega milanese Antonio Barbato, omandante della locale Scuola di formazione, come già l'anno scorso. Quanto ai buoni propositi per il 2011, Sartorato spera di "portare a casa" quanto chiesto come sindacato: «dal famoso lavaggio divise, agli accantonamenti per previdenza e assistenza agli ex appartenenti al corpo». Intanto, si cercherà come sempre di fare di necessità virtù, profittando delle sia pur limitate assunzioni che il Comune è riuscito, con soddisfazione della parte sindacale, a mandare in porto lo scorso anno.

lunedì 10 gennaio 2011

comunicato Lavoratrici & Lavoratori Alfa coop.-Corena-Parrini del 08.01.2001

L'epifania tutte le feste porta via...

… ma doveva proprio portarsi via anche il riscaldamento!!!?

Nonostante da ieri siamo senza più riscaldamento, teniamo a confermare il presidio che dura da 13 giorni e che ci vede all'interno dei magazzini in cui per anni abbiamo lavorato. Intendiamo continuare la nostra lotta per difendere il diritto ad un posto di lavoro dignitoso, senza voler cedere ai ricatti imposti dai sub-appalti, di cooperative e società di comodo, per cui lavori solo se sei disposto a farti sfruttare a condizioni salariali e normative inaccettabili, per garantire profitti a pupari, aguzzini e caporali.

In questi giorni abbiamo incontrato persone, realtà sociali, coordinamenti di lotta ed altre lavoratrici e lavoratori che come noi lottano per non soccombere alle logiche della speculazione e del profitto ad ogni costo. insieme abbiamo creato momenti di socializzazione salutando l'ultimo giorno dell'anno tra i sorrisi di chi lotta per lavoro, diritti e dignità, offrendo musica, spumante e panettone. Si è attesa l'alba del primo giorno del 2011 con il veglione di capodanno nei capannoni che ci avevano visti solo lavorare. Abbiamo condiviso le voci e le musiche offerte dai Ciapa No, dall'Orchestrina del suonatore Jones e dai Guacamaya, a cui rinnoviamo tutta la nostra gratitudine per aver dato vita al concerto della befana in solidarietà con la Corena occupata.


La Befana ci ha tolto il riscaldamento, ma ci ha regalato il calore della solidarietà e delle altre lotte che si aggiungono a quelle già in atto, come quella delle lavoratrici e lavoratori del sito Ta.Im di Varedo, anche loro contro le logiche di sfruttamento, applicate da sedicenti cooperative e/o consorzi, sempre pronti ad accaparrarsi la gestione di appalti della così detta logistica, scaricandone i costi su chi lavora. Lo stesso calore che abbiamo sentito gioendo della rinascita, dalle ceneri dello sgombero subito solo il giorno prima, dello spazio sociale SoS Fornace di Rho che continuerà il grande lavoro contro le speculazioni dell'Expo 2015 e contro la precarizzazione sociale e lavorativa ed in cui si terranno prossimamente gli “stati generali della precarietà”.

Siamo certi che solo l'unità di queste lotte può bloccare i dispositivi attuati dagli artefici della crisi del nuovo millennio che ne scaricano i costi precarizzando le nostre vite, sottraendoci la percezione di un futuro per noi ed i nostri figli, rubandoci certezze ed obbligandoci al ricatto perenne del precariato. Le logiche del “marchionne pensiero”, dove imperano le deroghe alle già minime condizioni stabilite dai CCNL, devono essere combattute ovunque si ripropongano, dai reparti della grandi fabbriche, ai capannoni delle logistiche in appalto, fino all'ultimo rapporto di lavoro precario, siamo tutti sotto attacco. Ed è per tutto ciò che la nostra solidarietà va a tutti coloro che lottano contro l'arroganza e lo sfruttamento.

No ai licenziamenti

Contro lo sfruttamento

Vogliamo Lavoro, Diritti e Dignità

Lavoratrici & Lavoratori Alfa coop.-Corena-Parrini

USB Milano

Corena occupata: 6/1/2011 ore 14 Concerto di solidarietà e di lotta davanti ai cancelli del magazzino

Giovedì 6 Gennaio a partire dalle 14 cocerto davanti ai cancelli della Corena occupata con:

CIAPA NO!
GUACAMAYA.
ORCHESTRINA DEL SUONATORE JONES.

e altri....

Siamo in occupazione con assemblea permanente dal 27 dicembre, proprio
nei magazzini della logistica Corena di Nerviano in cui per anni abbiamo lavorato,
precarizzati dalla Parrini e sfruttati da cooperative e sub-appalti, che
ci vorrebbero disoccupati dal 1 gennaio.

Oggi l'unica cosa certa, di cui abbiamo notizia è che dal 31 dicembre
siamo tutti senza un lavoro, né Parrini Servizi srl (committente del
servizio), né tanto meno le varie società e cooperative delle catene in
sub-appalto, cedenti e subentranti, sono interessate a ricollocarci
all'interno dell'appalto.

Vogliamo Lavoro, Diritti e Dignità

Vogliamo condividere un percorso di Solidarietà e di lotta con chi ha dimostrato la propria solidarietà in questi mesi di mobilitazioni, con chi conoscerà la nostra storia, con tutti coloro che vivono le nostre stesse
condizioni a causa dell'aggressione famelica dei padroni e dei loro
politicanti vari e variegati che scaricano i costi della crisi
strutturale del neoliberismo da nuovo millennio e vecchie concezioni.

Il percorso che abbiamo intrapreso vuole essere strumento di continuità
all’unificazione delle lotte dei precari, dei soci-lavoratori, degli
immigrati imbrogliati dalla sanatoria truffa e non, degli studenti e
tutte le altre realtà o soggettività che sono pronte a lottare per
Lavoro, Diritti e Dignità.

domenica 9 gennaio 2011

Milano: Parrini, i lavoratori dal sub appalto al licenziamento

Sfruttati e sub appaltati per poi essere licenziati

PARRINI SI TRASFERISCE, CORENA CHIUDE I BATTENTI: LAVORATRICI E LAVORATORI IN MEZZO ALLA STRADA.

Accade alle Lavoratrici e Lavoratori che per anni hanno lavorato in sub-appalto presso i magazzini Corena srl di Nerviano su commessa dell'editore Parrini, per il recupero e la lavorazione dei giornali invenduti.

Una condanna definitiva alla disoccupazione/precariato, così i/le soci lavoratori Alfa si vedono comunicare all'ultimo momento la data del 31 dicembre 2010 di fine appalto, anticipando di due mesi la scadenza del 28 febbraio 2011, su diretta richiesta della stessa committenza Parrini Servizi srl che trasferisce l'appalto in un magazzino di Corbetta, gestito una catena di sub-appaltati che finisce con la coop. Unitaria Network in liquidazione volontaria (quindi senza alcuna garanzia di continuità) ed applica condizioni normative ed economiche nettamente inferiori a quelle già modeste del CCNL Trasporti e Logistica applicato a Nerviano.

Siamo giunti all'epilogo della nostra storia che durra da ca. 7 anni al servizio dell'editore PARRINI-CORENA, attraverso i vari SELOG srl, consorzio AURORA, UNION SERVICE coop., ORIZZONTE coop., SMILE SERVIZI coop., SA.GA srl, consorzio GESLOG, coop. ALFA, catene di società in sub-appalto nelle quali nel corso degli anni i lavoratori sotto ricatto sono stati riversati e costretti a subire inesorabili riduzioni di stipendio e rinunce a diritti per poter continuare a mantenere il proprio posto di lavoro. Oggi, senza mezzi termini, senza un adeguato preavviso, senza alcun tavolo di trattative, senza nessuno scrupolo, chi ha goduto per anni del nostro lavoro ha deciso che il 31 dicembre 2010 è arrivata l'ora di farla finita e licenziarci tutti, senza tenere neanche in considerazione la professionalità, le qualità, i sacrifici e l'impegno, dimostrato per anni.

Circa un anno fa, al termine di uno sciopero con presidio dei cancelli durato 10 giorni, si era concluso un accordo sindacale, convinti che sarebbe stato un nuovo inizio e la fine delle travagliate vicende a cui erano dovuti sottostare fino a li, con le garanzie da parte di CORENA, di trasparenza, serietà e continuazione dell'appalto. Il periodo di calma è durato fino ai primi di maggio, quando con l'entrata in scena del consorzio GESLOG che incorpora la coop. ALFA, ricominciarono ad attivarsi dispositivi ambigui con ritardi ed incertezze nei pagamenti e contemporaneamente la diffusione di voci che anticipavano lo spostamento delle lavorazioni ad altri siti. Il tutto tenendo all'oscuro sia i lavoratori che i sindacati, un ruolo chiave è stato interpretato appunto da GESLOG, nella figura del Signor Angelucci, il quale con azioni dalle inspiegabili motivazioni e natura, (minacce puntuali ogni mese di non poter erogare gli stipendi, proposte di premi legati alla produttività rivelatesi poi fasulle, l'assurda applicazione di aumento unilaterale della quota sociale da 50 a 2000 €., con trattenuta di 250 €. già dallo stipendio di novembre, annullata solo dopo lo sciopero ad oltranza costato 5 gg. di retribuzione), ha tenuto occupati i lavoratori ed i sindacati, permettendo a PARRINI e CORENA di portare a termine gli obbiettivi, prefissi probabilmente già da tempo.

Solo dopo scioperi, assemblee pubbliche, manifestazioni e cortei, siamo stati degni di attenzione e di essere ascoltati, tramite il Sindaco di Nerviano e la Prefettura, dalla PARRINI (che fino ad allora non si era neanche degnata di rispondere alle molte lettere di convocazione ad incontri e CORENA che all'incontro in Prefettura del 2 dicembre scorso hanno dovuto svelare quanto stava accadendo.

La domanda che ci si pone è perché PARRINI e CORENA hanno deciso di concludere il loro sodalizio che durava da 7 anni? Costi di gestione, dicono loro… ma come si può dire che i lavoratori costano troppo, quando tra committente e lavoratore ci sono di mezzo altre 4 società (CORENA, SA.GA, GESLOG, ALFA) in sub-appalto??? forse non costerebbe meno se il lavoro venisse affidato dal committente direttamente ad un’unica società? (proposta presentata da lavoratori e sindacati, ma rifiutata a più riprese). Ciò che noi percepiamo è che il sub-appalto è utile solo a riempire le tasche delle società, facendone gravare il costo sui salari ed i diritti di chi lavora, nel momento in cui hanno capito che non si poteva più carpire nulla, PARRINI e CORENA hanno intrapreso la soluzione finale: disdetta del contratto d'appalto da parte dell'una, chiusura dell'impianto da parte dell'altra, con il risultato che tutti i lavoratori si ritroveranno disoccupati il 31.12.2010.

Ciò che accade a noi non è un caso isolato, ma è lo specchio che riflette gli appalti nel settore logistico e non, nel nostro percorso di lotta ci siamo incrociati ed avuto solidarietà da altre realtà come noi, dai lavoratori in appalto della coop. CLO che gestisce il servizio ortomercato per i supermercati BILLA, a quelli di Cerro al Lambro di cui 16 licenziati dallo stesso predetto Angelucci per conto della coop. PAPAVERO sono stati reintegrati dopo aver impugnato davanti al giudice i motivi discriminatori dei licenziamenti, a tal seguito “La Repubblica” il 10 dicembre 2010, nell'inchiesta “Schiavi e caporali a Natale scandalo false coop.” evidenzia i dispositivi ridondanti che si riproducono nelle catene di sub-appalto e ne spiega in parte i fini. Noi dal canto nostro continueremo a lottare finché avremo in corpo un filo di fiato, nella continua rivendicazione di diritti, salario e dignità per e con tutti coloro che sono vittime di sfruttamento nelle logiche perverse degli appalti, sub-appalti dei sub-appalti, senza cedere a ricatti e soprusi.

Il 9 dicembre c'è stata la convocazione davanti al Sindaco di Nerviano, di tutte le società cedenti e di quelle subentranti all'appalto (Serlog srl, Gruppo Gnoli, coop. Unitaria Network) che dovrebbero gestire il servizio a Corbetta, ma è andata praticamente deserta con la sola eccezione di Corena.

Abbiamo quindi richiesto nuovamente la convocazione congiunta al Prefetto di Milano, in cui ribadiremo le rivendicazioni a tutela dei nostri posti di lavoro, delle condizioni normative ed economiche già risicate previste dal CCNL trasporti e logistica, responsabilizzando la PARRINI in quanto diretta committenza del servizio e chiedendo quali garanzie ci possano essere da parte dell'ennesima catena in sub-appalto, con l'aggiunta di avere come esecutrice finale una coop. in liquidazione.

Lavoratici e Lavoratori coop. Alfa appalto Parrini-Corena di Nerviano

Nerviano, ottavo giorno di occupazione alla Corena

I lavoratori hanno impedito l'accesso alla fabbrica di un camion: "Non entrerà nessuno fino a che non avremo le risposte che cerchiamo" hanno affermato i manifestanti.

Nerviano, 4 gennaio 2011- Il primo vero sussulto. La seconda settimana di occupazione del magazzino della Corena da parte dei dipendenti della cooperativa Alfa è iniziata con una scossa. Ieri mattina poco prima delle sette ad attendere i lavoratori che stavano dando il cambio ai colleghi del turno di notte nell’occupazione dello stabile c’era un camion di grandi dimensioni. «Lo abbiamo trovato proprio davanti all’ingresso dell’azienda - raccontano - che ci impediva l’accesso. Alla fine siamo riusciti a farlo andare via e a rientrare nello stabile. Noi siamo determinati a proseguire la nostra battaglia e continueremo a non fare entrare alcun mezzo in questo stabile». Ieri mattina in via Marzorati la tensione era palpabile, nonostante l’arrivo delle forze dell’ordine paventato dalla proprietà della Parrini si sia dimostrato una semplice minaccia priva di fondamento. «Vogliono farci paura - commentano i lavoratori -, ma non temiamo nulla perché la nostra priorità è quella di far rispettare i nostri diritti. Siamo pronti e, nel caso in cui poliziotti o carabinieri vengano a bussare a queste porte, spiegheremo con civiltà le motivazioni di questa protesta».

Dopo aver trascorso la fine del 2010 e l’inizio del nuovo anno in azienda, i dipendenti della cooperativa Alfa continuano l’occupazione del magazzino nervianese con la certezza che, da ormai quattro giorni, Parrini ha disdetto l’appalto e quindi la loro occupazione non può più essere garantita. «Il silenzio della Parrini è imbarazzante - sottolinea Giuseppe Tampanella dell’Unione sindacale di base, da oltre un anno al fianco dei lavoratori della cooperativa -. Questa azienda ha due alternative: confermare l’appalto a Nerviano o trasferire il lavoro a Corbetta chiedendo però a tutti i lavoratori della cooperativa Alfa se intendono o meno trasferirsi in quei capannoni. Chi non dovesse accettare, essendo rimasto senza un impiego, avrebbe diritto agli ammortizzatori sociali». Questa proposta è stata avanzata dai sindacati durante diversi incontri con la proprietà di Parrini e delle numerose cooperative che compongono la lunga filiera di appalti per il trattamento, il magazzinaggio e la logistica dei resi dei giornali che fino al 31 dicembre si concludeva con l’assegnazione del lavoro ai 65 dipendenti della cooperativa Alfa. «Tutti sostengono di non avere soldi - aggiunge Tampanella - e nessuno si assume la responsabilità di tutelare i lavoratori. Finchè non avremo ricevuto risposte concrete continueremo a occupare il magazzino».


SOLIDARIETA’ AI LAVORATORI E ALLE LAVORATRICI DELLA COOP.ALFA IN OCCUPAZIONE CONTRO I LICENZIAMENTI

Esprimiamo pieno sostegno ai lavoratori e alle lavoratrici della coop. Alfa del magazzino Corena di Nerviano da mesi in lotta contro i licenziamenti e che da Lunedì 27 Dicembre hanno occupato il magazzino bloccando l’entrata e l’uscita delle merci.

Siamo di fronte all’ennesima infame operazione padronale all’interno del sistema delle cooperative, infatti, la Parrini l’azienda committente non licenzia perché è in crisi, ma il suo reale obbiettivo è abbassare il costo del lavoro per aumentare i profitti, licenziando i 65 lavoratori della coop. Alfa che dopo diverse iniziative di lotta sono riusciti a mantenere diritti basilari e salari dignitosi rispetto ad altri lavoratori in altri magazzini nei quali regnano la schiavitù e il caporalato moderni.

La Parrini dopo avere creato una catena di 4 sub-appalti che arrivano fino alla coop. Alfa,nella persona del Sig. Angelucci (lo stesso responsabile dei 15 licenziamenti alla GLS di Cerro al Lambro) compie diverse manovre anche provocatorie contro i lavoratori fino ad arrivare ai licenziamenti previsti per il 31 Dicembre.

Ma questa volta come accade ormai sempre più frequentemente all’interno delle cooperative per i padroni non sarà semplice raggiungere il loro obbiettivo, si trovano di fronte lavoratori uniti, determinati e sostenuti attivamente da realtà organizzate e singoli lavoratori del territorio.

Crediamo sia fondamentale collocare questa vertenza all’interno delle importanti lotte che si stanno sviluppando nel settore delle cooperative come quella della coop.CLO nel magazzino Billa di Lacchiarella.

Da parte nostra ci attiveremo con i nostri mezzi per sostenere e dare visibilità alla lotta, per favorire un percorso di collegamento con altre lotte e rendendo la solidarietà concreta nei confronti dei lavoratori.

Collettivo La Sciloria.

CORENA OCCUPATA: CHI LOTTA L’ULTIMO DELL’ANNO…LOTTA TUTTO L’ANNO!

Prosegue la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici Alfa coop., impiegati nell’infinita catena di appalti e sub-appalti di Corena e della Parrini Servizi srl (distribuzione e resa dei periodici) a Nerviano, vicino Milano.

I lavoratori, dopo sette mesi di promesse, cambi societari e mille altri sotterfugi, hanno deciso di occupare il magazzino di Corena non consentendo lo svolgimento della normale attività.

Il lavoro, infatti, non manca di certo. Manca invece la volontà di riconoscere diritti e dignità ai 65 uomini e donne di Alfa coop. , che hanno così deciso lunedì 27 dicembre di occupare a oltranza la Corena raccogliendo la solidarietà di altri lavoratori di cooperative analoghe e della realtà del territorio come l’Sos Fornace di Rho.

Oggi pomeriggio, invece, presidio-brindisi fuori dai cancelli del magazzino di Nerviano, dove stasera si festeggerà un Capodanno decisamente particolare.

La corrispondenza con Giuseppe Tampanella, rsu della Usb all’Alfa coop. [Download]