domenica 21 novembre 2010

ALL’AGESP TORNANO I GPS MA NON IL LAVORO SERALE

L’azienda si salva in calcio d’angolo sui GPS
Ma rischia l’autogol se li usa contro i lavoratori

E’ di questi giorni la notizia che l’ufficio provinciale del lavoro ha autorizzato l’Agesp di Busto Arsizio a riaccendere i GPS per il costante monitoraggio dei mezzi utilizzati per la raccolta dei rifiuti.

USB ha immediatamente inviato, sia all’azienda che all’ufficio provinciale del lavoro, la richiesta di poter consultare il dispositivo con cui l’ufficio del lavoro ha dato l’autorizzazione, comunque la legge prevede anche un ricorso nei confronti di tale dispositivo se ritenuto lesivo nei confronti dei diritti dei lavoratori.

USB si riserva di procedere, secondo i termini di legge, appena in grado di verificare quanto emanato dall’ufficio del lavoro.

La legge prevede, tassativamente, che tali strumenti non possono essere utilizzati per verificare l’attività lavorativa dei dipendenti, questo significa che, nel caso arrivino provvedimenti sanzionatori relativi al percorso, alle soste o quant’altro, non contestati personalmente e immediatamente al lavoratore da parte della dirigenza aziendale, dovremmo prendere atto che si sta, nuovamente, violando la legge. In tal caso chiederemo di nuovo l’intervento dell’ufficio provinciale del lavoro per l’uso improprio dei GPS e ne chiederemo lo spegnimento. Il garante della privacy ha previsto, inoltre, una sanzione che va da 80 mila a 150 mila euro in caso di violazione della legge. Invitiamo tutti i lavoratori a segnalare alla RSU di USB qualsiasi richiamo, scritto o verbale, inerente l’uso dei mezzi di lavoro, onde poter verificare un eventuale utilizzo illegittimo dei GPS.

USB si dichiara soddisfatta per lo spostamento a gennaio dei turni serali.

Turni che Agesp chiede di applicare per migliorare la raccolta rifiuti con meccanismi non condivisi dalla RSU-USB e che hanno spinto il delegato, accompagnato da numerosi lavoratori, ad intervenire nelle commissioni comunali di Busto Arsizio fino a chiedere l’intervento diretto del sindaco.

Invitiamo Agesp a mantenere fede a quanto dichiarato pubblicamente e cioè:

di essere disposta ad avviare un dialogo costruttivo con tutte le RSU al fine di trovare un meccanismo condiviso per la raccolta serale, in modo da conciliare sia le esigenze aziendali sia i bisogni dei lavoratori, che chiedono una serena vita familiare.

Invitiamo, altresì, tutte le RSU presenti in Agesp, soprattutto le RSU di AL-COBAS, a tutelare maggiormente i lavoratori, mettendo da parte i piccoli privilegi personali derivanti dalla continua condivisione delle decisioni aziendali spesso a discapito di chi deve concretamente operare questa pesante e usurante attività di raccolta rifiuti.

Troppo comodo farsi grandi con il lavoro degli altri.