giovedì 5 maggio 2011

SEA DAY : NOI NON CI SAREMO! Ai lavoratori SEA non servono festicciole con star d’eccezione……

Assistiamo attoniti all’iniziativa intrapresa dalla nostra azienda del “SEADAY” , in riferimento all’esaltato passaggio della privatizzazione SEA.

Vogliamo prendere una posizione chiara e netta in merito all’iniziativa perché riteniamo che stare in silenzio equivalga ad una approvazione , cosa inimmaginabile per il nostro sindacato.

I bilanci della SEA si sono “risanati” sulle pelle dei lavoratori che si sono visti, in quest’ultimi anni, togliere i riposi aggiuntivi, ridurre le buste paga a causa della CIGS e dei conseguenti tagli dei premi di produzione, aumentare i carichi di lavoro ed ultimamente con la scusa del “recupero efficienza” vogliono togliere anche i diritti essenziali come la pausa mensa .

Inoltre , mentre ai lavoratori vengono fatti pagare i conti della crisi, la SEA continua a:

· assumere personale da destinare ad uffici direzionali;

· dilapidare risorse in appalti economicamente non convenienti : tranne quello della Mensa aziendale , infatti si sono intossicati i lavoratori!

· Uso distorto della CIGS ; i propri dipendenti a carico della collettività e lo straordinario per coprire la mancanza di personale;

Dopo tutto questo e altro invita i lavoratori del Gruppo Sea alla “Serata Speciale “, per festeggiare la quotazione in Borsa dell’azienda e presentare la nuova SEA ; il tutto in grande allegria :

ma non vi sembra che è come invitare l’agnello al pranzo di Pasqua!?!

Cosa hanno da festeggiare i lavoratori per la vendita della SEA?

Cosa porterà di buono?

Avete mai sentito nella storia d’ Italia di una privatizzazione in un azienda che ha portato benefici ai lavoratori?

Ai lavoratori diciamo di valutare bene ciò che sta accadendo nella nostra azienda ; l’incessante smantellamento dei reparti e la riduzione dei diritti fa prevedere un futuro difficile.

Bisogna essere uniti e decisi nel chiedere al Comune di Milano un cambio di rotta che vada nella direzione di una crescita dell’azienda e dei lavoratori considerando il gruppo Sea un bene pubblico e non una risorsa da spremere per gli interessi di alcuni.

Caro Presidente, continuare a spendere milioni di euro con iniziative come Seinsea, Porta di Milano, Porsche consulting, appalti a perdere , consulenze varie e “feste d’immagine” , è uno spreco di denaro che un’azienda come la nostra che è in regime di cassa integrazione e di ristrutturazione, non può e non deve permettersi. Ci vogliono si progetti utili per la crescita e lo sviluppo ma che non possono pagare sempre le fasce dei dipendenti più deboli dell’azienda : così non ci sarà mai “con-divisione” da parte dei lavoratori….

Malpensa 4 maggio 2011