venerdì 2 luglio 2010

Busto Arsizio: netturbini in rivolta "il GPS serve a spiarci"

BUSTO ARSIZIO Agesp, i netturbini si sentono osservati. «L'azienda usa i geolocalizzatori Gps montati sui mezzi di igiene ambientale per tenere sotto controllo gli spostamenti dei dipendenti» l'accusa del sindacato Usb. Una sorta di “grande fratello” tecnologico che monitora gli spostamenti delle apecar e dei camioncini della raccolta rifiuti e videosorveglia gli ambienti di lavoro per verificare che i netturbini siano ligi ai loro compiti. «Il sistema segnala persino l'apertura delle portiere dei mezzi – sottolinea Fausto Sartorato, componente dell'esecutivo provinciale Usb – l'azienda diceva di sperimentare questo sistema per prevenire i furti e ottimizzare la distribuzione dei turni, ma ai dipendenti sono pervenute delle contestazioni per lo sforamento delle aree di competenza, segno che il controllo è sistematico e quotidiano». Per questo il legale di Usb ha scritto una lettera ai vertici di Agesp Spa chiedendo «l'immediata disattivazione e rimozione» delle apparecchiature installate senza passare per un apposito accordo sindacale, come ribadito nel corso di un'ispezione dalla direzione provinciale del lavoro. «E magicamente, dopo qualche giorno i gps sono stati spenti» racconta Sartorato. «La legge, il codice sulla privacy e lo statuto dei lavoratori – gli fa eco Luca Pistoia, anch'egli dell'esecutivo del sindacato di base – non consentono il controllo individuale a distanza».