sabato 10 luglio 2010

MALPENSA: REPARTO PRM, DOPO POCO PIU' DI UN ANNO E' NECESSARIO FARE UN BILANCIO.

E’ passato ormai più di un anno dall’apertura da parte di Sea Spa del reparto PRM e come tutti sanno la gestione delle assistenze di passeggeri a ridotta mobilità è stata affidata in parte ai dipendenti Sea S.p.a. e in parte al Consorzio Lepanto.

A questo punto ci urge fare un bilancio con la dirigenza SEA sull’attività svolta dalle parti, alla luce di comportamenti reiterati , che sia ai lavoratori sia alla nostra organizzazione USB Lavoro Privato non sono chiari in merito alla gestione dell’appalto.

I lavoratori si sono riuniti il giorno 23 giugno 2010 in assemblea, denunciando diverse problematiche e dando mandato a USB di procedere alle seguenti richieste:

-possibilità di poter accedere alla visione dell’appalto (o eventuali accordi sottoscritti) dei servizi di PRM con Consorzio Lepanto: i lavoratori denunciano la poca chiarezza dei capitolati d’appalto cioè chi deve fare e cosa (solo gli arrivi ? anche le partenze ? perché non il Terminal 2?.... ). Le missioni sono remunerate tutte nello stesso modo? Al terminal 2 per motivi logistici, le missioni sono molto più veloci che al terminal 1. Perchè determinate missioni, quelle che comportano un tempo maggiore vengono fatte solo da SEA S.p.A.?

- I lavoratori hanno espresso perplessità in merito alla promiscuità dell’attività svolte nell’appalto, molte volte non si capisce chi sia l’appaltatore e chi l’appaltante e dove sia il rischio d’impresa dell’appaltatore (addirittura vengono chiesti dati sull’attività svolta dai dipendenti SEA e consegnati a Lepanto, compreso il numero di malattie giornaliere…). Inoltre quella parte di appalto che quotidianamente Sea Spa effettua perché Lepanto non riesce a coprire come viene conteggiata ai fini contrattuali economici?

- Altro tema affrontato è la sicurezza sul lavoro e la salute dei dipendenti nello specifico: il materiale come guanti , indispensabile per un lavoro a contatto con passeggeri con diverse problematiche sanitarie , è scarso e di bassa qualità, materiali come le cerate non sono mai state messe a disposizione dei dipendenti. Ci sembra quindi pretestuoso che il servizio chieda pulizia ed ordine per gli indumenti indossati dai dipendenti SEA del PRM…..ventilando contestazioni!!!!!!

- Per quanto riguarda la sicurezza dei dipendenti e degli stessi passeggeri a ridotta mobilità: il fatto che quasi sempre il passeggero sia accompagnato solo dal suo bagaglio (spesso più di uno) e che è uso appoggiare lo stesso sulle proprie gambe, risulta essere pericoloso soprattutto nei percorsi che spesso sono inclinati o che abbiano dossi o gradini (nell'eventualità di infortunio al lavoratore o di danno fisico al passeggero, a chi viene attribuita la responsabilità? Come viene tutelato il lavoratore?)

- Inoltre i lavoratori in assemblea hanno espresso parere favorevole alla sperimentazione del palmare, ma essendo alcuni di loro a sperimentarlo e tutti a doverlo, in futuro utilizzare, riscontrano alcune lacune e più volte hanno provato a dare indicazioni per eventuali migliorie, ma ad oggi sono sempre stati snobbati chi meglio di loro può contribuire ad eventuali miglioramenti?

L’atteggiamento dei lavoratori insieme a noi non è solo la classica rivendicazione ma è un richiamo a vigilare assieme affinché sia perseguito il bene comune dell’azienda e quindi dei dipendenti nella gestione delle attività svolte dal PRM.

Invitiamo infine il servizio a ripristinare quel clima di fiducia e collaborazione che era stato dato ai dipendenti e che i lavoratori hanno pienamente ricambiato dall’inizio dell’attività con impegno e dedizione (numerose sono state le segnalazioni positive da parte di passeggeri e compagnie) ma che ultimamente alla luce di diversi atteggiamenti sembra diventato poco autorevole e molto autoritario.

Aspettiamo fiduciosi un riscontro di SEA S.p.a. per aprire una discussione costruttiva per la risoluzione dei problemi sopra descritti, che da una parte metterebbero in condizione SEA di curare i propri interessi in merito all’appalto e dall’altra ristabilire “ordine” in questa attività e mettendo in condizione di sicurezza e salute il lavoro effettuato dai lavoratori.