martedì 13 luglio 2010

Radiologia osp. gallarate: altissima adesone allo sciopero, incrociano le braccia venti tecnici su ventiquattro

Altissima l’adesione allo sciopero indetto lunedì 11 luglio dall’Unione Sindacale di Base all’ospedale di Gallarate: la quasi totalità dei lavoratori (20 su 24) del reparto di radiologia ha incrociato le braccia. E ora i tecnici di radiologia minacciano: «Non abbandoneremo più il nostro posto in reparto per correre in sala operatoria».

La vertenza è aperta da mesi, tra iniziative mediatiche e tentativi di conciliazione tra lavoratori e azienda: al centro della questione, l'organico giudicato insufficiente e i turni di reperibilità per i tecnici radiologi, chiamati sempre più spesso in servizio per assicurare la copertura delle urgenza, tra pronto soccorso e sale operatorie. «Siamo arrivati a questo punto – spiega Fausto Sartorato dell’USB - perché l’Amministrazione aziendale fa “orecchie da mercante” alle richieste dei lavoratori, prima promettendo “mare e monti” per scongiurare lo sciopero poi, cambiando le carte in tavola». L’assemblea di venerdì 9 luglio ha respinto all’unanimità le proposte aziendali «ancora una volta peggiorative per i lavoratori e per l’utenza», spiegano i tecnici di radiologia, che già qualche settimana fa avevano spiegato ai pazienti le ragioni della loro mobilitazione.

I lavoratori hanno deciso di «respingere la proposta dell’Azienda Ospedaliera che prevede due tecnici di guardia radiologica, che coprano il pronto soccorso, la Tomografia Computerizzata (Tac) e la sala operatoria» e di chiedere invece l’organizzazione di turni con tre tecnici, «uno di pronta disponibilità per la Tac, un altro di pronta disponibilità per la sala operatoria e l’ultimo di guardia radiologica per la sala diagnostica di pronto soccorso», aumentando l’organico totale da 26 a 30. I tecnici sono inoltre determinati «a non abbandonare il posto di lavoro loro assegnato, per correre in sala operatoria e, magari, al loro rientro ritrovarsi tutti i pazienti di pronto soccorso che protestano».