lunedì 18 ottobre 2010

Ultimi Mohicani: "non ci arrendiamo!"

Rimane acceso il dibattito fra i ragazzi del collettivo e il sindaco Aspesi. Il punto di scontro è sulla presenza o meno, in base al punto di vista, di luoghi per i giovani e gestiti da giovani in paese.

Un’assenza di posti per i ragazzi che, secondo i Mohicani, paga lo scotto della continua cementificazione e della conseguente speculazione edilizia, contro cui sin dall’inizio loro si sono battuti.

NECESSITA’ DI UN SPAZIO GESTITO DAI GIOVANI

“Il progetto Vulcano è uno spazio gestito da una cooperativa. Noi invece ci battiamo per un posto che sia gestito da noi stessi, per diventare di tutti e per tutti. Di un posto come Edera c’è il bisogno e le tante dimostrazioni da parte dei vicini e delle persone che sono passate a trovarci durante l’occupazione, ne sono una testimonianza”, spiega una dei ragazzi.

RIQUALIFICA "FAI DA TE" PER DIRE NO AL CEMENTO

Obiettivo primario del collettivo era dimostrare come un luogo fatiscente e in degrado, possa tornare a vivere ed avere una valenza sociale importante. E proprio in questa direzione andavano tutte le iniziative promosse in queste due settimane di occupazione. Dai writers chiamati a rendere più bella e colorata la facciata dello stabile, alla sistemazione delle stanze interne che hanno accolto incontri di cineforum, dibattiti e serate di musica reggea. Un'occupazione per dire “no” alla cementificazione del territorio e alla speculazione edilizia che c’è dietro, contro cui sin dall’inizio il collettivo si è scagliato. “Non abbiamo bisogno che ci venga dato uno spazio da qualcuno, il messaggio che vogliamo far passare è questo: non è possibile che oggi ci siano delle situazioni simili di degrado e abbandono, la riqualifica di questi spazi dovrebbe essere obbligatoria, noi stavamo solo riqualificando”, dice una delle ragazze presenti.

TROPPI AGENTI PER LA SITUAZIONE?

Momenti di rabbia sono seguiti alla modalità con cui gli agenti della Digos hanno fatto scendere i loro tre compagni dal tetto del stabile. “Le azioni non si sono svolte a mio parere in sicurezza- dice Antonio- i nostri amici sono stati presi con la forza e costretti a scendere, senza badare molto alla loro sicurezza. La presenza di tutte queste forze dell’ordine in tenuta anti sommossa è eccessiva rispetto alla situazione, vorrei sapere quanto è stato speso per creare tutto ciò, in un momento di crisi non si devono buttare via i soldi”.

SOLIDARIETA’ AI MOHICANI

Il Collettivo fa sapere che non si arrende e continuerà a lottare contro un sistema che, a loro parere, “sacrifica il verde solo per arricchirsi,e non dà possibilità ai giovani”. Nel frattempo continua ad arrivare la solidarietà dei ragazzi di altri centri Sociali, dal Cantiere di Milano a Telos di Saronno, e Tradate, almeno fino alla manifestazione del 23 ottobre, già in programma.