mercoledì 13 ottobre 2010

AGUSTA: L’OCCHIO DEL PADRONE

Telecamere che registrano i lavoratori, controllo a distanza dei computer, salvataggio automatico delle e-mail, tabelle con le pause degli operatori alle macchine utensili ecc., AGUSTA si prepara al nuovo Contratto Nazionale Metalmeccanici (modello Marchionne)??

Agusta ha informato le RSU che intende installare tre videocamere per la registrazione delle attività svolte dagli operatori presso la linea di volo. Così, come previsto dalla legge 300, l’azienda chiede un accordo con le RSU per poter procedere.

Agusta sostiene che tale necessità deriva da una nuova legge che è tenuta a rispettare.

Alla successiva richiesta di indicare gli estremi della legge, Agusta cambia versione dicendo che in realtà c’è solo una circolare dell’ENAC inerente alla sicurezza dei voli. Per la seconda volta viene chiesto ad Agusta di poter visionare tale circolare, per la seconda volta l’azienda cambia versione: ora l’installazione delle videocamere è una necessità aziendale e non richiesta dall’ENAC: Agusta vuole avere la possibilità di registrare le attività in linea di volo per motivi di sicurezza dei voli, come stanno facendo a Vergiate. Ma perché non l’ha detto subito? Perché si è inventata leggi e circolari?

Se vogliono migliorare la sicurezza dei voli non sarebbe invece il caso di rispettare la legge 238/2007 che indica i requisiti per le emergenze in linea di volo visto che sono diversi anni che tale legge viene disattesa dall’Agusta? Di che sicurezza parla?

Forse cerca qualcuno su cui scaricare eventuali responsabilità?

Ricordiamo all’azienda che il “Garante della Privacy” ha recentemente dato delle precise disposizioni in materia di videosorveglianza (provvedimento N°8 dell’aprile 2010 - Gazzetta Ufficiale n°99 del 29 aprile 2010), indicando, tra le altre cose, il rigoroso rispetto della legge 300.

Da qualche tempo sono comparse, come per incanto, alcune videocamere orientabili tipo “web-cam” disseminate per l’azienda, naturalmente il tutto, per non suscitare “inutili sospetti”, è passato sotto il più assoluto silenzio. Nel frattempo, sui monitor di tutti i computer aziendali, sono apparse strane icone che indicano l’installazione di un programma particolare che si chiama “VNC”. Grazie a questo programma l’azienda è in grado di controllare l’attività svolta sui computer di ogni lavoratore, inoltre, tutte le e-mail ricevute o inviate sono accuratamente memorizzate dall’azienda. A tutto ciò si aggiunge la tabella che l’azienda sta collaudando in meccanica su cui gli operatori devono indicare quanto tempo si ferma la macchina utensile e per quale motivo, anche se l’operatore si ferma per andare in bagno.

Tutto quello che fa l’azienda, lo fa solo a fin di bene, questo è assodato, ora resta da stabilire chi ne trae vantaggio da questo “fin di bene”. Anche quello che ha fatto Marchionne in Fiat lo ha fatto a “fin di bene”, ma non certo per il bene dei lavoratori che si sono visti espropriati dei loro diritti conquistati in anni di lotte sindacali. Il “fin di bene” che dichiara l’azienda, quasi mai coincide con il “fin di bene” che intendono i lavoratori ed a rimetterci sono sempre gli stessi.

Anche in Agusta verrà allontanato chi ostacola la realizzazione degli obiettivi concordati?

Ma concordati con chi? Con i soliti sindacati leccapiedi? Allora prepariamoci a “piegarci” al volere aziendale o saremo cacciati, il tutto sarà, ovviamente, previsto dal nuovo Contratto Nazionale firmato anche da chi si “autoproclama” rappresentante dei lavoratori.

E ricordatevi di versare i 30 euro per i firmatari……..