domenica 9 gennaio 2011

Nerviano, ottavo giorno di occupazione alla Corena

I lavoratori hanno impedito l'accesso alla fabbrica di un camion: "Non entrerà nessuno fino a che non avremo le risposte che cerchiamo" hanno affermato i manifestanti.

Nerviano, 4 gennaio 2011- Il primo vero sussulto. La seconda settimana di occupazione del magazzino della Corena da parte dei dipendenti della cooperativa Alfa è iniziata con una scossa. Ieri mattina poco prima delle sette ad attendere i lavoratori che stavano dando il cambio ai colleghi del turno di notte nell’occupazione dello stabile c’era un camion di grandi dimensioni. «Lo abbiamo trovato proprio davanti all’ingresso dell’azienda - raccontano - che ci impediva l’accesso. Alla fine siamo riusciti a farlo andare via e a rientrare nello stabile. Noi siamo determinati a proseguire la nostra battaglia e continueremo a non fare entrare alcun mezzo in questo stabile». Ieri mattina in via Marzorati la tensione era palpabile, nonostante l’arrivo delle forze dell’ordine paventato dalla proprietà della Parrini si sia dimostrato una semplice minaccia priva di fondamento. «Vogliono farci paura - commentano i lavoratori -, ma non temiamo nulla perché la nostra priorità è quella di far rispettare i nostri diritti. Siamo pronti e, nel caso in cui poliziotti o carabinieri vengano a bussare a queste porte, spiegheremo con civiltà le motivazioni di questa protesta».

Dopo aver trascorso la fine del 2010 e l’inizio del nuovo anno in azienda, i dipendenti della cooperativa Alfa continuano l’occupazione del magazzino nervianese con la certezza che, da ormai quattro giorni, Parrini ha disdetto l’appalto e quindi la loro occupazione non può più essere garantita. «Il silenzio della Parrini è imbarazzante - sottolinea Giuseppe Tampanella dell’Unione sindacale di base, da oltre un anno al fianco dei lavoratori della cooperativa -. Questa azienda ha due alternative: confermare l’appalto a Nerviano o trasferire il lavoro a Corbetta chiedendo però a tutti i lavoratori della cooperativa Alfa se intendono o meno trasferirsi in quei capannoni. Chi non dovesse accettare, essendo rimasto senza un impiego, avrebbe diritto agli ammortizzatori sociali». Questa proposta è stata avanzata dai sindacati durante diversi incontri con la proprietà di Parrini e delle numerose cooperative che compongono la lunga filiera di appalti per il trattamento, il magazzinaggio e la logistica dei resi dei giornali che fino al 31 dicembre si concludeva con l’assegnazione del lavoro ai 65 dipendenti della cooperativa Alfa. «Tutti sostengono di non avere soldi - aggiunge Tampanella - e nessuno si assume la responsabilità di tutelare i lavoratori. Finchè non avremo ricevuto risposte concrete continueremo a occupare il magazzino».